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La Sacra Sindone

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La più importante Reliquia di tutti i tempi, per i Cristiani, è la Sacra Sindone. É custodita nel Duomo di Torino. Tantissime volte, attraverso i secoli, è stata esposta al pubblico. Sull’ argomento sono stati scritti tantissimi libri, esistono numerosi Documentari proposti e riproposti dalle televisioni; ne hanno parlato Papi, Imperatori, Critici, Letterati e Storici. Tanti hanno provato a mettere in dubbio la sua autenticità, ma hanno dimostrato soltanto ignoranza o presunzione. Stranamente la Chiesa indugia nel dichiarare l’autenticità di quel Sudario grondante fascino e stupore. Grandi scrittori e storici, pur essendo pagani o atei o giudei non cristiani, hanno parlato di Gesù e della sua vita straordinaria. Basti ricordare Tacito, Svetonio, Plinio il Giovane, Giuseppe Flavio. Desidero esprimere delle importanti considerazioni per “dimostrare” che la Sacra Sindone ha avvolto davvero il Corpo di Gesù crocifisso. Gesù, nell’istante del trapasso alla Vita Eterna, ha voluto lasciarci un “Segno” tangibile della sua venuta sulla Terra: la sua “fotografia”. L’energia sprigionata dal suo Corpo, nell’istante della Resurrezione, ha fissato sulla Sindone il suo sudore, il sangue e gli unguenti cosparsi sul suo corpo prima della sepoltura, creando l’immagine che ancora oggi, dopo duemila anni, riusciamo a vedere come se fosse stata fatta di recente! Eccellenti studiosi del Sacro Lino, attraverso studi, ricognizioni, esami, recensioni o libri, hanno trattato ampiamente delle caratteristiche dell’Immagine impressa sul Sudario. Ecco alcune conclusioni: - “non è opera di mano umana”; - è un “lenzuolo” di grande valore, usato per Qualcuno di grande spessore umano, storico o religioso; - l’immagine non contiene pigmenti ed è impressa soltanto su un micromètro dello strato del tessuto; - tra i tanti pollini che la stessa ha conservato attraverso i secoli, ci sono quelli del “cardo del Mar Morto”, che è presente solo in Palestina; - le due monetine che coprivano le palpebre degli occhi del Crocifisso – secondo le usanze del tempo – sono state identificate in due prutah (in aramaico) o lepton (in greco), risalenti all’epoca della Crocifissione di Gesù. … e infinite altre testimonianze scritte e documentate attraverso i secoli. É già un miracolo se possiamo vedere, anche oggi, il corpo di Gesù dopo la sua morte terrena, poiché quel Sudario è sopravvissuto a due incendi ed è stato custodito sempre e dappertutto con estrema cautela. A proposito dei segni della Crocifissione, tremenda esecuzione riservata ai peggiori malfattori, traditori o nemici, la Sindone li mostra in modo visibile e inequivocabile; essa veniva eseguita da esperti Romani in modo abominevole e crudele, conficcando i chiodi nello “spazio di Destot”, che si trova tra il polso e la mano. Un’altra riflessione può convalidare l’autenticità del Sudario di Cristo: il corpo di un malfattore, morto tra atroci e indicibili stenti sulla croce, secondo le usanze del tempo veniva buttato tra i rifiuti, perché era un “rifiuto umano” il cui corpo non veniva mai reclamato dai parenti. Proviamo a immaginare il volto di quel corpo dopo tanti patimenti: era una maschera di dolore, unita ad un corpo straziato, punito, martoriato da far rabbrividire e spaventare chiunque. Guardiamo, invece, il volto di Gesù della Sindone: è presente, composto, sereno e lascia stupiti, emozionati, sbalorditi. La conclusione di questo mio modesto scritto è possibile ritrovarla anche nel profondo dell’animo dei non credenti, degli atei e dei nemici del Cattolicesimo, il quale ammette che “quel Lenzuolo” ha avvolto davvero il Corpo di Gesù, dopo la Crocifissione. La peggior forma di handicap è la negazione del vero, del concreto, del giusto evidenziato dagli studiosi e dai documenti storici, ma “bloccato“ da certi scienziati perché … la spiegazione di quell’immagine non ricade sotto i nostri cinque sensi. Ma come si fa a voler negare la straordinarietà di “quella foto”, se nemmeno gli strumenti di alta tecnologia moderna sono in grado di riprodurla? Ci sono troppi “santommaso” che vorrebbero vedere Gesù in persona, per avere una risposta, per poi credere. Ma la Verità è troppo grande e misteriosa per essere concepita dal nostro cervello: le api, per quanto dotate di una certa “intelligenza”, non capiranno mai come è fatto un aereo! Gli atei e i non credenti, per ammettere la veridicità della Sacra Sindone, pretendono di trovare su di Essa la “firma” di Gesù! La firma c’è: è il volto sereno! Giacomo DI MATTEO

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